Roma – Bassano del Grappa (VI) – Martedì 4 ottobre 2022
“Progetto Movimento E. E. – 22-26”
ETICA ED ECONOMIA
Cari Amici,
siamo difronte ad un nuovo corso del nostro Movimento, come potrete verificare visitando il sito www.unietica.net, aggiornato e pubblicato, per ora solo in lingua italiana.
Vorrei sottolineare il passaggio definitivo del mio ultimo libro (“Homo Ethicus Œconomicus – Economia, Felicità e Valore” – Armando Editore) discusso e ribadito nell’importante presentazione del 18 maggio 2022 presso la prestigiosa Università LUMSA di Roma, in cui si è affermato che l’espressione “Etica ed Economia” è da considerarsi un “termine unico” per caratterizzare la nuova disciplina economica più adatta a questo XXI secolo e che, quindi, dovrà sostituire l’economia classica instaurata da Adam Smith nel XVIII secolo.
È importante questa anticipazione in quanto, sulla base di un pensiero elaborato in più tappe, fin dai primi anni ’90 del secolo scorso, purtroppo, qualcuno di noi ancora oggi ha idee confuse. Me ne sento responsabile, soprattutto, per aver utilizzato diverse modalità espressive, ma non si può ignorare che molto ha contribuito la prepotente evoluzione del pensiero, dovuta non solo all’esperienza maturata, ma anche ad un mondo in cui la comunicazione è stata stravolta ed accelerata dalle moderne tecnologie.
Molti di noi, come pure altri studiosi ed operatori economici moderni, abbiamo affrontato ed ancora affrontiamo la questione attribuendo un semplice aggettivo – generalmente, buono e bello – all’economia classica. Così facendo, esprimiamo concetti più coerenti con altre definizioni come “Etica nell’Economia” e similari.
Ora, se dovessimo rivolgerci a bambini e a giovani che praticano lo sport, potremmo incorrere facilmente nel medesimo errore e parlare di “Etica nello Sport”, invadendo un campo praticabile solo da persone esperte contemporaneamente nell’“Etica pura” e nello Sport.
È indubbio che chiunque si cimenti in “Etica ed Economia” non può non aver acquisito concetti propri, sia di Etica che di Morale, oltre che di Economia ma, in nessun modo, il nostro Movimento può pretendere di esplorare tutte le circostanze che sono proprie dell’“Etica pura”.
Il nostro Movimento intende altresì affermare la diffusione planetaria di una nuova disciplina economica che stia in rapporto sinergico e consequenziale all’economia classica.
Siamo chiamati, quindi, a estrinsecare ciò che ci “proietta oltre” e quali siano le peculiarità di questa nuova disciplina, rispetto a quella applicata oggi dalla maggioranza delle persone.
È importante anche ricordare che la diffusione e l’applicazione della nuova disciplina economica potrà realizzarsi solo se verrà attuato quel “salto evolutivo” indispensabile affinché questo sistema, oramai obsoleto, possa lasciare il posto alla
centralità della Persona e al rispetto della Natura, nello svolgimento
di qualsiasi attività di creazione di ricchezza.
Belle parole usate da molti, a volte a sproposito o per fini diversi rispetto alla ricerca del “Bene Comune”. Cosa che ci impone di chiarire il nostro pensiero, esplicitandolo anche con esempi pratici.
Diciamo subito che, se il “mantra” dell’economia classica è l’EFFICIENZA, la nuova disciplina economica prevede l’inscindibile collegamento con la SOLIDARIETÀ.
Questa deve essere spiegata nella sua essenza ed è spesso interpretata in modo errato. Molti immaginano che la solidarietà rappresenti una sottrazione di risorse alle Imprese, da attribuire ai poveri, con l’eventuale intermediazione di organizzazioni del “volontariato”. Così non è perché la SOLIDARIETÀ economica, secondo la nostra interpretazione che ha origini e discende dal pensiero di San Giovanni Paolo II (18.5.1920-2.4.2005), applicata in modo indissolubile con l’EFFICIENZA, viene a creare un MOLTIPLICATORE “naturale” nella pratica ricerca e nell’operare per la creazione di ricchezza, coerentemente con lo SVILUPPO SOSTENIBILE.
Proseguendo ancora nella spiegazione riguardante le peculiarità della nuova disciplina economica, dobbiamo dire che, per realizzare l’effetto moltiplicatore di cui abbiamo parlato, serve che gli operatori economici (produttori, distributori e consumatori) trovino il modo di operare attraverso la CONDIVISIONE. Devono, perciò, comprendere che all’umano necessita poter agire nella sua massima pienezza, servendosi sia della sua parte/visione materiale (forma, peso, concretezza), sia di quella SPIRITUALE (idea, conoscenza, sogni, assenza di limitazioni spazio-temporali).
Di certo, questo modo di concepire i rapporti interpersonali non può non contagiare anche i governanti degli Stati e delle Organizzazioni Internazionali che, quindi, si troveranno nella necessità di re-impostare i loro Bilanci e le loro politiche economiche e sociali, partendo da nuovi presupposti. Si potrà, allora, parlare coerentemente di micro e macro “Etica ed Economia”, per affrontare più appropriatamente il futuro.
Nel mio ultimo libro (II Edizione – 2022), alle pagine 86 e 87, nel paragrafo 3.4.3., dal titolo “Crescita sostenibile, cioè sviluppo”, riporto tre esempi (o modi di dire) che semplificano la comprensione di alcuni passaggi logici:
1. “Non si deve dare il pesce ma insegnare a pescare”. È l’effetto MOLTIPLICATORE della CONDIVISIONE della CONOSCENZA
2. “Se ci sono 100 poveri ed un ricco e qualcuno dovesse imporre al ricco di redistribuire la propria ricchezza ai poveri, dopo non molto ci si ritroverebbe con 101 poveri”. È l’effetto dispersivo della ricchezza quando si DIVIDE, senza CONDIVIDERE
3. “Se due persone, incontrandosi, si scambiano una moneta di uguale valore, si lasciano disponendo della medesima ricchezza che avevano prima dello scambio. Se incontrandosi, le medesime persone si scambiano un’idea, si lasciano potendo entrambe contare su due idee ciascuna”.
È l’effetto moltiplicatore dello scambio di idee, per condividerle, a rappresentare la straordinarietà della permuta di ciò che è proprio e personale.
La conseguenza pratica dell’applicazione della CONDIVISIONE in ambito economico, comporta maggiore FELICITÀ (ecco spiegato il sottotitolo del libro: “Economia, Felicità e Valore”).
Comporta anche più EFFICIENZA, potendo creare ricchezza aggiuntiva e potendo favorire relazioni economiche e umane più aderenti alla natura, “corporale e spirituale”, delle persone.
A questo punto diventa logico e coerente parlare ai giovani di “Etica ed Economia” anche quando praticano lo Sport, visto che la nuova disciplina economica potrebbe essere votata a cambiare le prospettive dell’umanità, non solo nei rapporti interpersonali ma anche in quelli tra i Popoli.
L’Economico e la particolare degenerazione di questi ultimi tempi, in cui prevalgono la Finanza sull’Economia e sulla Politica, l’attaccamento al “dio” denaro e al Potere da cui discende la continua perdita di riferimenti valoriali, richiede un CAMBIAMENTO radicale nei comportamenti di tutti.
Questo cambiamento, infatti, non potrà verificarsi se non si creeranno a monte le condizioni necessarie a quel “salto evolutivo”, assolutamente inimmaginabile senza il coinvolgimento e la partecipazione dei Bambini e dei Giovani.
Tullio Chiminazzo